Le Emozioni

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Perché prendere in considerazione le emozioni quando si parla di comunicazione?

Nell’ambito della comunicazione ogni stato d’animo influisce in modo determinante sulla costruzione naturale della nostra comunicazione che inevitabilmente condizionano il linguaggio paraverbale e verbale.

Per tanto è fondamentale renderci conto in che stato d’animo ci troviamo quando comunichiamo. Imparare a riconoscere gli stati d’animo ci renderebbe piĂą consapevoli e comprenderemmo quanto il nostro linguaggio è soggetto a impercettibili segnali che impattano notevolmente sui nostri interlocutori che a loro volta risponderanno imitando o reagendo al nostro linguaggio emotivo.

Comprendere quali siano gli aspetti che in noi suscitano determinati stati d’animo ci aiuterà ad esprimerci in maniera più naturale e ci permetterà di avere un approccio comunicativo più efficace, soprattutto quando le preoccupazione, dubbi, insicurezze o false certezze dominano il nostro umore.

Quali sono le emozioni che influiscono in maniera particolarmente determinante nella comunicazione?

La paura, la rabbia e la tristezza hanno un’influenza determinante su noi stessi ma soprattutto sulla nostra comunicazione. Queste, anche quando non sono manifestate in modo eclatante, vengono impercettibilmente trasmesse e percepite attraverso il linguaggio paraverbale dai nostri interlocutori che reagiranno inevitabilmente a questi impercettibili output.

Cos’è l’ansia e a cosa serve?

L’ansia è una condiziona di importante attenzione strettamente legata a una preoccupazione un’apprensione o uno stato di timore. In uno stato di ansia, sebbene spesso impercettibile e non considerata tale, il cervello immette nel nostro corpo sostanze chimiche come l’adrenalina, la dopamina, la noradrenalina, che ricoprono la funzione di rendere l’organismo più attivo e pronto alle situazioni di apparente o conclamato pericolo; queste, attivano settori precisi nel nostro organismo come i riflessi, la memoria, la metariflessione, l’osservazione e stimola i centri di movimento dei nostro corpo.

Tutto questo si nobilita affinché la nostra razionalità e il nostro corpo possano reagire a determinate situazioni con prontezza ed estrema efficienza.

La mancanza di consapevolezza di questi stati di ansia e la mancata risolutezza a determinate problematiche reali, contribuiscono a creare forti fonti di stress mentale, che si discostano dal burnout o del sovraccarico di impegni lavorativi o interpersonali, e alimentano lo stress fisico contribuendo all’infiammazione particolari zone del nostro copro come la cervicale o la zona lombare (due centri fondamentali per il movimento; l’osservazione e il movimento)

L’assenza della naturale funzione dell’ansia compromette i principali sistemi di allerta causando mancanze che toccano l’efficienza e l’affidabilità. I riscontri piu comuni li troviamo nell’inadempienza dei doveri, disorganizzazione, dimenticanze relativamente importanti, ritardi non per forza considerevoli e altre conseguenze di piccola media entità.

Bibliografia:
Charles Darwin – L’espressione delle emozioni negli uomini e negli animali
Paul Ekman – Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste
Paul Watzlawick  – Guardarsi dentro rende ciechi
Hermann Ebbinghaus – la memoria e l’apprendimento
Abraham Maslow – La Piramide dei Bisogni
Émile Durkheim – Rappresentazioni individuali e rappresentazioni collettive